#permiofiglioscelgoio

THE D-DAY 15 MARZO 2025 – comunicato avvio raccolta firme

Il Comitato Referendario rende noto che il 15 MARZO 2025 inizierà la raccolta firme per il Referendum #permiofiglioscelgoio con cui si vuole abrogare l’obbligatorietà dei 10 vaccini pediatrici attualmente imposti dalla legge Lorenzin nonché tutte le sanzioni ivi previste (pecuniarie e scolastiche) per il caso dell’inadempimento. Si potrà firmare per i tre quesiti referendari presso i propri Comuni di residenza, presso i banchetti che saranno allestiti o molto più comodamente, con lo SPID o la Carta di Identità Elettronica (CIE) cliccando sul sito https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open. Sul questo sito, nelle pagine del sottomenu “firma on-line”, sono pubblicate tutte le info su ciascun quesito nonchè il video-tutorial su come apporre materialmente le firme on line (https://www.permiofiglioscelgoio.it/wp-content/uploads/2025/02/video5888543455809903587.mp4) Inoltre per Tua comodità potrai consultare qui il razionale del Referendum che spiega la le premesse, la natura, il senso e i motivi sottesi all’iniziativa, che Ti potranno essere utili per aumentare il livello di conoscenza e approfondimento del tema. Comunque naviga nel nostro sito www.permiofiglioscelgoio.it per trovare molto di più. Qualora oltre alla firma – che per noi è già importantissima – Tu volessi fare un passo in più ed affiancarci nell’attività di sostegno e attivismo nella raccolta delle firme sul territorio con l’installazione dei tradizionali “banchetti”, puoi inviare la Tua disponibilità ad uno dei seguenti indirizzi di posta elettronica in base alla Tua Regione di appartenenza: Per le Regioni del Nord (Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) coordinamentonord@permiofiglioscelgoio.it Per le Regioni del Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata) coordinamentocentro@permiofiglioscelgoio.it Per le Regioni del Sud (Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) coordinamentosud@permiofiglioscelgoio.it Chiedi informazioni ai coordinatori regionali che sapranno spiegarti come fare, ti metteranno in contatto con gli altri attivisti della Tua zona e comunque ti daranno tutte le informazioni del caso. Infine, ma non meno importante, qualora Tu volessi aiutarci anche a sostenere le tante spese necessarie a portare avanti questa iniziativa referendaria, Ti saremmo grati se volessi farci una donazione di quanto puoi, totalmente a piacere, che apprezzeremmo davvero molto. Per ora è possibile donare al Referendum solo tramite bonifico bancario, puoi farlo tramite il sito a questa pagina https://www.permiofiglioscelgoio.it/supporta-comitato/ oppure direttamente con bonifico all’IBAN: IT91S0832703263000000003084 intestato a Comitato Referendario PERMIOFIGLIOSCELGOIO inserendo nella causale “donazione referendum” Grazie per averci manifestato il Tuo sostegno a questa battaglia di libertà e di verità e siamo davvero felici che Tu abbia colto l’importanza di questa iniziativa. Ognuno può fare qualcosa, anche piccola, che unita agli altri sarà la massa di cui abbiamo bisogno per sostenere una iniziativa popolare; una iniziativa del popolo sovrano; una iniziativa per la libertà di cura. Con sincera gratitudine per ogni forma di sostegno Il Comitato Referendario #permiofiglioscelgoio

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Comunicato del 10 febbraio 2025

Ci hanno segnalato le farneticazioni di un tale  che accusa (letteralmente) “tante mamme che poverine nella testa c’hanno tanti piccoli unicorni colorati che galoppano nelle praterie sconfinate delle loro teste e andranno a mettere la firma e non servirà un cazzo se non portare 1€ a ogni firma”. Il soggetto in questione aggiunge che “chi vi organizza il referendum è soltanto un grande figlio di puttana perché vi vuole soltanto fottere perché si vuole fare i soldi alle spalle vostre”. Fermo restando che il Comitato referendario ha già sporto querela nei confronti dell’autore di tali inaccettabili calunnie e offese, cogliamo la buona occasione per chiarire che: 1) non solo le mamme, ma anche i papà e i nonni e i nipoti, tutti insomma dovrebbero avere un unicorno colorato nella testa per sottoscrivere il Referendum di cui il Comitato è promotore. 2) chi sottoscrive il Referendum e voterà SI’ non lo fa perché plagiato dal fanatismo ideologico o prezzolato, ma semplicemente perché ritiene giusto che lo Stato non debba punire quei genitori che, nell’interesse esclusivo dei propri figli, decidono quali e quanti vaccini somministrare. 3) il rimborso di 1 euro per ogni firma, che il Comitato assolutamente auspica di ricevere anche se non ne era a conoscenza prima di tali accuse, verrebbe rimborsato solo se, essendo riusciti a raccogliere 500.000 firme e uno o più quesiti siano stati ammessi dalla Corte costituzionale, il Referendum avrà infine raggiunto il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Il Comitato referendario è costituito anche da cittadini con figli che hanno riportato disabilità gravi dopo la vaccinazione, e tutte queste persone stanno lavorando insieme a titolo gratuito, anzi, stanno sostenendo (come sosterranno) tutte le spese del Referendum perché hanno a cuore esclusivamente la modifica della Legge Lorenzin per consentire a ciascun genitore di scegliere le cure per i propri figli senza essere perciò sanzionati, e per non discriminare nessun bimbo con il diniego di accesso agli asili e scuole dell’infanzia. Il Comitato è distante anni luce da certi influencer e da tanti altri che lucrano sulla disgrazia altrui. Se il Comitato riuscirà a portare alle urne circa 25 milioni di cittadini, ben venga il rimborso di 1 euro a firma raccolta, ma rassicuriamo i malfidati detrattori che, in tale auspicata eventualità, devolveremo ogni centesimo di euro in beneficenza ad associazioni serie che sono impegnate nella cura e assistenza dei bambini con disabilità e di quelle che da anni fanno divulgazione qualificata sulla libertà di autodeterminazione terapeutica. Il resto delle spese (che ce ne sono eccome, anche se qualcuno pensa maliziosamente che sia tutto gratuito e tutto dovuto), comunque vada, verrà sostenuto dal Comitato e dai suoi componenti personalmente, senza aiuti dall’ombra di aree oscure, ma con l’aiuto di chi vorrà contribuire con una donazione, con l’attivismo o con il conferimento delle competenze. Per questo motivo, senza badare alle farneticazioni di certi falsi guru, è possibile dare una mano per la realizzazione del Referendum con un libero contributo donando quel che si desidera mediante bonifico bancario all’IBAN: IT91S0832703263000000003084 intestato al Comitato Referendario #permiofiglioscelgoio, indicando nella causale “sostegno referendum”. Il primo obiettivo che ci aspetta dal 15 marzo 2025 è la raccolta delle 500.000 firme, per raggiungere il quale impiegheremo tutte le risorse che riusciremo a raccogliere. Grazie in ogni caso, Il Comitato referendario

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Referendum abrogativo dell’obbligo di vaccinazioni pediatriche: il punto di vista di un giurista

Articolo in replica all’articolo di Marco Billeci, Referendum abrogativo sulla Legge Lorenzin contro l’obbligo vaccinale per bambini: strategicamente a chi giova? a firma del Prof. Avv. Gianfrancesco Vecchio, docente di Diritto Privato presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Pubblicato il 24 gennaio 2025 su https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/672036/referendum-abrogativo-obbligo-vaccinazioni-pediatriche.html Il tema del Referendum abrogativo dell’obbligo vaccinale pediatrico, che la c.d. Legge Lorenzin prevede per ben 10 malattie, sta iniziando progressivamente ad attirare attenzione e riflessioni. Su queste pagine, per esempio, è recentemente apparso un articolo a firma dell’ex Maresciallo Marco Billeci che, pur complimentandosi per lo slogan utilizzato e augurandosi, alla fine, che le sue stesse perplessità si dimostrino non corrette, elenca quelle che risulterebbero le ragioni dell’inopportunità “strategica” della scelta referendaria. Trovandomi tra i sostenitori dell’iniziativa, ringrazio in primis per i complimenti: #permiofiglioscelgoio rappresenta a detta di tutti, in effetti, la sintesi migliore dell’obiettivo di un’iniziativa che non sarebbe mai stata dovuta essere necessaria in uno Stato rispettoso dei nostri diritti fondamentali e, ovviamente, non posso che condividere l’auspicio finale. Nel mezzo, però, mi corre l’obbligo di esaminare con attenzione le osservazioni critiche o negative nei confronti della proposta referendaria, per evidenziarne gli aspetti che non risultano convincenti. Appare in realtà decisivo evidenziare che, la lettura critica che si suggerisce con riguardo alla strategia di chi sta portando avanti questo progetto, si sviluppa in maniera sostanzialmente decorrelata dal contesto nel quale ci muoviamo concretamente. Tutti gli attuali sostenitori e promotori del referendum hanno, nel recentissimo passato, combattuto con le armi del diritto, della penna e della disobbedienza civile l’incredibile vicenda antidemocratica che gli italiani si sono trovati a subire relativamente alla gestione della crisi sanitaria da Covid secondo, per di più, le modalità più gravose e penalizzanti rispetto a quelle coinvolgenti i cittadini delle altre nazioni democratiche. Queste attività di vera e proprio resistenza, però, non sono affatto terminate né hanno concretamente raggiunto l’obiettivo minimo del ritorno ad una, quanto meno, accettabile situazione di recupero delle libertà di base in materia di cura e scelte relative. Purtroppo, allora, il primo difetto dell’intervento sul tema referendario cui qui si replica è costituito dal dimenticare o tralasciare di prendere in considerazione un fondamentale dato di fatto: nulla di concreto è stato fatto, nessuna decisione istituzionale di alcun genere è stata presa per fornire una garanzia accettabile che quanto avvenuto negli ultimi quattro anni non abbia a ripetersi. La circostanza che oggi non ci venga chiesto il green pass, ed il sottostante trattamento sanitario, per andare al cinema, al ristorante o a lavorare non deriva in alcun modo da una presa di coscienza diffusa, condivisa e resa pubblica, circa il fatto che quanto avvenuto ha determinato un radicale svuotamento dei principi costituzionali ed una gravissima compressione dei diritti fondamentali. Avviene piuttosto perché, inutile nasconderlo, una risposta molto ferma di una parte minoritaria ma assai decisa della cittadinanza ha continuativamente insistito nell’opporsi a certi comportamenti e a segnalarne in tutti i modi l’inaccettabilità democratica. Nonostante questo, peraltro, ci troviamo comunque in un contesto in cui: giungono continue notizie di vessazioni scientificamente ingiustificate e giuridicamente inaccettabili compiute in strutture assistenziali su tutto il territorio nazionale; l’assoluta maggioranza delle corti di giustizia continua a negare dati scientifici oggettivi; numerosissimi rappresentanti delle istituzioni, della cosiddetta informazione e del mondo sanitario insistono, non accettando mai il confronto pubblico, ad utilizzare terminologia offensiva e discriminatoria verso chi ha manifestato comportamenti ed opinioni già di per sé giuridicamente legittimi e scientificamente giustificati quattro anni fa, quanto oggi di fatto riconosciuti come tali da un’imponente ed ulteriore messe di dati. Rispetto a questa situazione all’interno dei nostri confini e senza diffondermi su quanto sta avvenendo in altre realtà nazionali europee ed extra europee, non si può però non considerare il cambio di leadership in corso di perfezionamento negli Stati Uniti dove, per limitarsi necessariamente allo spazio disponibile, solo con l’approvazione della corposa relazione della subcommissione del Congresso americano sulla gestione della questione Covid si sono stabilite come acquisite circostanze che, se fossero idoneamente rese pubbliche qui da noi, dovrebbero terremotare tutte le istituzioni con buona pace della nostra, quasi carbonara Commissione Covid bicamerale che, secondo tradizione, si comporta come se le accennate acquisizioni non ci riguardassero. Si citano per brevità, ma ritenendole sufficienti, quelle per cui i centimetri di distanziamento sociale imposto non avevano alcun razionale scientifico, i lock down (in italiano da tradurre come “arresti domiciliari”) hanno causato danni maggiori del Covid, l’uso indiscriminato dell’obbligo di mascherine era ingiustificato e pericoloso per la salute nonché, infine, dai primi di Agosto del 2021 il Centro americano per il controllo delle malattie (CDC) aveva dichiarato pubblicamente che i prodotti chiamati “vaccini contro il Covid” non avevano alcuna capacità di fermare la diffusione del contagio ma, al più, una limitata capacità di ridurre le conseguenze peggiori della malattia per chi le assumeva. Vagliare la proposta di abrogazione dell’obbligo vaccinale pediatrico, attraverso lo strumento costituzionale del Referendum di cui all’art. 75, ignorando gli aspetti appena delineati appare, necessariamente, una evidente sottovalutazione strategica di quella che è una decisione che non ha alcunché di episodico, irrazionale o arrangiato. Essa, esattamente all’opposto, s’inserisce su un contesto civile totalmente sconvolto dal periodo vissuto e non terminato, che ha saputo realizzare una notevolissima attività di raccordo e comunicazione, che mai prima d’ora era esistita in Italia su tematiche sanitarie e che, nell’ambito di continue e inesauste attività di diffusione di informazione e opposizione, si caratterizza per mirare a proteggere quanto di più sacro dovrebbe avere un popolo che benefici di norme come quelle che, sulla carta, vigono in Italia: la libertà di scelta e di cura dei nostri figli. Ridurre tutto, cioè, come avviene nelle considerazioni che si sindacano, alla preoccupazione per cui, la ben nota “scarsa cultura” degli italiani in materia di libertà individuali e la loro assoggettabilità quasi acritica ai diktat governativi in materia non possano che portare ad un fallimento del referendum per astensione, disinteresse o, peggio, voglia di subire imposizioni, trascura gravemente la circostanza che, forse, questo è il momento storico dove maggiore e

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Morbillo: ci risiamo, ora come allora – di Angelo Di Lorenzo, presidente di Avvocati Liberi

L’ISS fa sapere che dal bollettino 2025 del periodico Morbillo & Rosolia News, in Italia si sarebbero avuti 1.045 casi di morbillo dal 1.1.2024 al 31.12.2024. Ci risiamo Si inizia esattamente come nel 2015-2016, quando si esclamava ad un pericolo di morbillo al fine di giustificare l’emanazione da li a breve del famigerato decreto Lorenzin per imporre vaccini obbligatori ai bambini da 0 a 16 anni, tra i quali venivano inserite le  malattie esantematiche (morbillo, parotite, rosolia e varicella). Fu proprio il Ministro della Salute dell’epoca Beatrice Lorenzin a lanciare l’allarme sui media main stream: nella trasmissione Porta a Porta del 22.10.2014 esclamava “A Londra, cioè in Inghilterra, sono morti 270 bambini per un’epidemia di morbillo molto grave”; nella puntata di Piazzapulita del 22.10.2015 tuonava “Di morbillo si muore. C’è stata una crisi di epidemia di morbillo a Londra, lo scorso anno, sono morti più di 200 bambini“. Però dalle dichiarazioni della Autorità sanitaria inglese UK Health Security Agency è emerso che nulla c’era di vero nelle affermazioni della On.le Lorenzin, se non l’intento di introdurre un clima di improvviso allarme per asserite epidemie di morbillo da accompagnarsi alla contestazione di un corrispondente calo delle coperture vaccinali in Italia, al fine di eseguire una disciplina nazionale che potesse adempiere agli impegni assunti con gli USA di trasformare i bambini italiani in cavie di un laboratorio su cui riversare una pervicacia vaccinale spregiudicata. Era falso che in Gran Bretagna vi fu una epidemia di morbillo, come pure falso era l’allarme per il calo delle coperture vaccinali, poiché in base ai dati del Ministero della Salute si conferma che, a tutt’oggi, nella coorte del 2016 la copertura vaccinale era pari o superiore al 93-95% per tutti i vaccini pediatrici, morbillo compreso. Dunque era tutto normale prima come lo è anche ora nel 2025, perché in Italia l’andamento delle malattie esantematiche si è sempre attestato attorno a valori bassi, con piccole oscillazioni in più o in meno tipiche dell’epidemiologia di malattie infettive che indicano incidenze similari, con casistica di circa un migliaio di contagi di morbillo all’anno da circa 10 anni, nonostante il vaccino. Nonostante ciò l’ISS sembri lanciare un nuovo “allarme” -assecondato da una certa stampa prezzolata- proprio in concomitanza della pubblicazione sul referendum #permifiglioscelgoio che vuole abrogare solo l’obbligo della vaccinazione pediatrica e le relative sanzioni, e non certo invece la vaccinazione in sé, ma questo non piace al “laboratorio Italia”, dove per mantenere in piedi un sistema obbligatorio è necessario spaventare e rappresentare falsamente contingenze e pericoli inesistenti. Per la scienza virologica (P. Bellavite) il morbillo, contrariamente a quanto ritiene l’ISS, non è una malattia pericolosa per i bambini, anzi, si cura senza problemi con i trattamenti disponibili, mentre pericolose complicanze può avere per gli adulti, ed è questo il motivo per il quale una volta la malattia si “cercava” e “si faceva a casa”, proprio per immunizzare a vita il bambino sin da piccolo, quando non era pericolosa, evitando i rischi di infezioni da adulto. E qui si annida il problema del vaccino del morbillo, poiché esso non conferisce a chi lo assume alcuna immunità vitalizia (non è efficace per sempre) sicché il vaccino, evitando al bambino le infezioni durante l’infanzia e l’adolescenza, sposta i contagi di morbillo alle età più adulte, in cui la patologia è molto più pericolosa. Non è un caso che, per stessa ammissione dell’ISS, tra tutti i casi registrati nel 2024 (circa 1.000, in perfetta linea con l’andamento naturale della malattia) l’età media dei contagiati è pari a 30 anni. Di tutto questo terrorismo nessuno assume la responsabilità, come nessuno risponde per le somministrazioni obbligatorie di farmaci efficaci quando non servono, ed inefficaci quando servono.

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PERCHE’ SI’ AL QUESITO 1

A partire dal 1️⃣5️⃣MARZO 2️⃣0️⃣2️⃣5️⃣ QUESITO 1️⃣ FIRMA: ➡️per cancellare i sostantivi e gli aggettivi “obbligo”, “obblighi” e “obbligatorie” che impongono le vaccinazioni pediatriche ai bambini da 0 a 16 anni ➡️per cancellare la sanzione pecuniaria (multa da 100 a 500 euro) in caso di mancata effettuazione delle vaccinazioni pediatriche obbligatorie ➡️per restituire al medico (a qualsiasi medico) la possibilità di omettere o differire le vaccinazioni pediatriche secondo la propria scienza e coscienza ➡️per fare in modo che l’attività di monitoraggio degli obiettivi del Calendario vaccinale nazionale non sia espletata come una risposta punitiva, ritorsiva o impositiva alla esitazione vaccinale ➡️per abrogare l’inserimento nel sistema dell’Anagrafe Nazionale Vaccini dei dati personali di coloro da sottoporre a vaccinazione Prossimamente verranno diramate con appositi Vademecum le istruzioni su come firmare i Quesiti. Una FIRMA per ciascun QUESITO, è una FIRMA per la LIBERTÀ DI SCELTA.

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PERCHE’ SI’ AL QUESITO 2

A partire dal 1️⃣5️⃣MARZO 2️⃣0️⃣2️⃣5️⃣ QUESITO 2️⃣ FIRMA: ➡️per abrogare le norme che escludono dalla scuola per l’infanzia un bambino non vaccinato da 0 a 6 anni ➡️per abrogare le norme che vietano l’iscrizione e l’accesso alla scuola materna ai bambini sani da 0 a 6 anni non vaccinati ➡️per abrogare le norme che prevedono il dovere dei dirigenti scolastici di comunicare l’identità di bambini non vaccinati per qualsiasi motivo ➡️per abrogare la previsione che il mancato deposito del certificato di vaccinazione (o l’esenzione, o il differimento) comporti la “segnalazione” ai fini dell’irrogazione della multa da 100 a 500 euro ➡️per abrogare la previsione che la mancata presentazione del certificato di vaccinazione (o l’esenzione, o il differimento) costituisca il presupposto per escludere dalla scuola dell’infanzia i figli dei genitori inadempienti. Prossimamente verranno diramate con appositi Vademecum le istruzioni su come firmare i Quesiti. Una FIRMA per ciascun QUESITO, è una FIRMA per la LIBERTÀ DI SCELTA.

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PERCHE’ SI’ AL QUESITO 3

A partire dal 1️⃣5️⃣MARZO 2️⃣0️⃣2️⃣5️⃣ sarà possibile sottoscrivere i Quesiti del Referendum #permiofiglioscelgoio QUESITO 3️⃣ FIRMA: ➡️per far in modo che la somministrazione dei vaccini pediatrici ai bambini guariti sia eseguita sempre e comunque con vaccini a formulazione monocomponente ➡️per abrogare la norma che condiziona la somministrazione della dose monocomponente alla “disponibilità del Servizio sanitario nazionale” ➡️per assicurare ai bambini guariti da malattie oggetto di vaccinazione pediatrica che non venga somministrato loro attraverso le formulazioni combinale, l’antigene della malattia da cui è guarito ➡️per far in modo che il principio di precauzione nella somministrazione delle dosi monovalenti non sia subordinato a scorte di magazzino o alla maggior utilità dei fattori di produzione delle farmaceutiche fabbricanti i farmaci vaccinali Prossimamente verranno diramate con appositi Vademecum le istruzioni su come firmare i Quesiti. Una FIRMA per ciascun QUESITO, è una FIRMA per la LIBERTÀ DI SCELTA.

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La piaga delle zanzare del dissenso – a firma di Avv. Angelo Di Lorenzo, Presidente di Avvocati Liberi

Girano in rete alcuni “pareri” di sedicenti giuristi, linguisti e consulenti del diritto (che poi cosa significa questo titolo ci sfugge davvero) che hanno sprecato le proprie energie ad analizzare i quesiti referendari pubblicati in nella G.U. n. 268 del 15.11.2024, aventi ad oggetto l’abrogazione parziale del decreto-legge 73/2017 c.d. “Lorenzin” che, come noto, ha introdotto l’obbligo vaccinale per dieci antigeni da somministrare per l’età pediatrica e per l’adolescenza (0-16 anni). Si tratta del Referendum #permiofiglioscelgoio al quale ALI ha aderito ed è parte del Comitato promotore, e per il quale fino ad ora si è evitato di dare credito alle fantasie espresse da soggetti che dimostrano di essere privi delle conoscenze di base del diritto pubblico, del diritto costituzionale, dei modi e delle tecniche di difesa dei diritti civili e politici. Chiunque può pensarla come vuole naturalmente (anche che gli asini volano) ma il ruolo assunto da queste persone – dalle quali prendiamo le distanze- pare essere solo quello di suscitare polemiche, dissenso e odio seriale nei confronti di coloro che hanno spirito di iniziativa, conoscenza e contenuti. Abbiamo evitato perciò di esprimerci sin’ora contro i tuttologi inermi proprio perché non ci pareva il caso di sparare sulla croce rossa, tanto chiunque comprende da sè, ascoltando tali commentatori da bar, la nebbia da cui sono avvinti e l’unico loro interesse che è quello di manifestare la propria esistenza, il protagonismo e un’autorevolezza che non gli è riconosciuta per i contenuti espressi e neanche per curriculum o abilitazione all’Albo degli Avvocati (alcuni di loro nemmeno la laurea in giurisprudenza hanno conseguito). Certo però che quando le zanzare cominciano a succhiare troppo sangue durante la notte, e mentre dormi sei svegliato da quel ronzio fastidioso nelle orecchie, allora non puoi fare a meno di schiaffeggiarti da solo la faccia e accendere la luce per spiaccicarle al muro. Ecco che così, per esempio, il Prof. Avv. Gianfrancesco Vecchio, docente di diritto privato all’Università di Cassino ed esperto di diritto di famiglia, ha ritenuto di redigere un parere pro veritate per valutare l’attendibilità e l’affidabilità tecnico-giuridica di un’analisi critica da parte di una sedicente linguista che ha diffuso insistentemente, con interpretazioni fantasiose e tendenziose, una vera e propria disinformazione giuridica sul testo della Legge Lorenzin e sui quesiti referendari che, purtroppo, qualcuno evidentemente, a digiuno di diritto, ha ritenuto di poter ritenere corretto. Il parere del Prof. Avv. Gianfrancesco Vecchio può essere scaricato qui e ne riportiamo le conclusioni. Il prof. ha correttamente osservato come l’elaborato della linguista sia superficiale e, oltre a non aver approfondito adeguatamente la tematica, mostra la mancata comprensione del fatto che l’oggetto del Referendum è finalizzato a rivendicare la libertà di scelta dei trattamenti vaccinali pediatrici e non, invece, a scagliarsi contro le vaccinazioni pediatriche tout court o contro il sistema di monitoraggio, osservazione e promozione delle vaccinazioni pediatriche affidate allo Stato. Ripetiamo: l’obiettivo che il Referendum si propone è che i genitori e i loro figli non subiscano più alcun tipo di sanzione per non aver vaccinato i propri figli. Ecco, non c’è altro da dire. Perciò, le conseguenze temute dalla hater seriale in ordine ad una asserita “pericolosità” della normativa di risulta dall’eventuale esito positivo del Referendum, appaiono “riconducibili ad una sorta di “fantadiritto prognostico” che vede il referendum abrogativo capace di rendere legale l’illegale. Appaiono, cioè, come valutazioni para-giuridiche che non appartengono al mondo del diritto quanto piuttosto a quello di una tuttologia da social media priva di qualsiasi dignità tecnica e giuridica” (Prof. Avv. G. Vecchio). #PerMioFiglioScelgoIo #LibertàdiCura #StopLeggeLorenzin

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